Se i provvedimenti d’integrazione non raggiungono (pienamente) il loro obiettivo, l’AI esamina il diritto alla rendita.
La concessione di un assegno per grandi invalidi o di un contributo per l'assistenza mira infine a facilitare la condotta di una vita autodeterminata e responsabile da parte dell’avente diritto alle prestazioni. L'obbligo contributivo vale per tutti e la riscossione dei contributi avviene insieme al conteggio dell'AVS.
La riforma Ulteriore sviluppo dell’AI
Con la riforma Ulteriore sviluppo dell’AI sono stati ampliati gli strumenti dell’AI per impedire l’insorgere di un’invalidità e sono state rafforzate le possibilità d’integrazione. L’accento è posto su un accompagnamento e una gestione più intensi in caso d’infermità congenite, sul sostegno mirato ai giovani nel passaggio alla vita lavorativa e sull’ampliamento dell’offerta di consulenza e accompagnamento a favore delle persone affette da malattie psichiche.
Al fine di aumentare l'efficacia delle misure specifiche destinate ai gruppi target, gli attori principali dell'integrazione, ovvero i datori di lavoro e i medici curanti, sono coinvolti maggiormente nella procedura di accertamento.