Il contributo per l’assistenza promuove l’autonomia: il rapporto finale conferma i risultati finora ottenuti

Berna, 19.11.2020 - Il contributo per l’assistenza promuove l’autonomia, la responsabilità individuale e la partecipazione alla vita sociale: è quanto emerge dal rapporto definitivo su questa prestazione, introdotta nel 2012. Grazie a essa, le persone con disabilità che necessitano di aiuto regolare nella vita quotidiana possono continuare a vivere a casa propria in modo autonomo.

Il rapporto finale conferma i risultati dei rapporti pubblicati finora. Circa l’81 per cento degli adulti beneficiari di un contributo per l’assistenza che hanno partecipato all’inchiesta si dichiara soddisfatto o molto soddisfatto della prestazione. In circa tre quarti dei casi, quest’ultima ha permesso di accrescere la loro qualità di vita e la loro autonomia. Il 70 per cento degli adulti interpellati afferma che grazie al contributo per l’assistenza l’impegno dei familiari in termini di tempo è diminuito. Il rapporto finale fornisce inoltre informazioni circa l’evoluzione della domanda e dei costi, l’ammontare e l’impiego del contributo per l’assistenza nonché le caratteristiche del gruppo target. Il lavoro di ricerca è il risultato di una stretta collaborazione con rappresentanti degli uffici AI e della Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali delle opere sociali (CDOS).

Evoluzione della domanda e dei costi

Dall’introduzione del contributo per l’assistenza il numero dei beneficiari ha registrato un costante aumento. Nel 2019 lo hanno percepito 2612 adulti, ossia un numero lievemente inferiore alle 3000 unità previste, e 696 minorenni. Per contro, i costi di circa 47 milioni di franchi l’anno per i beneficiari adulti, preventivati nel messaggio, sono stati superati già nel 2017 e hanno continuato ad aumentare. Nel 2019 sono ammontati a circa 63 milioni di franchi.

Raggiungimento degli obiettivi e grado di soddisfazione

I beneficiari interpellati sono prevalentemente del parere che la nuova misura abbia raggiunto gli obiettivi. Concretamente ciò significa che il contributo per l’assistenza promuove l’autonomia, la responsabilità individuale e la partecipazione alla vita sociale delle persone che necessitano di assistenza e che permette loro di abitare a casa propria nonostante la disabilità e di sgravare i familiari. La stragrande maggioranza dei 1906 adulti beneficiari della prestazione che hanno partecipato all’inchiesta è soddisfatta o addirittura molto soddisfatta del contributo per l’assistenza. Le proposte di miglioramento riguardano principalmente la riduzione dell’onere amministrativo connesso con la prestazione.

Prossimi passi

Con la pubblicazione del rapporto finale la valutazione pluriennale giunge al termine. In futuro i parametri principali della prestazione verranno rilevati e analizzati attraverso un monitoraggio interno all’UFAS. Alcuni dati fondamentali sul contributo per l’assistenza saranno inoltre inseriti nella statistica dell’UFAS.
Infine, diverse proposte di miglioramento, ad esempio per quanto riguarda la consulenza e l’impostazione degli importi forfettari per il servizio notturno, saranno integrate nei lavori di attuazione della riforma Ulteriore sviluppo dell’AI.

Il contributo per l’assistenza è stato introdotto il 1° gennaio 2012 nell’ambito della 6a revisione AI e da allora è stato oggetto di una valutazione di ampia portata. Durante questo periodo, nel complesso 3466 adulti hanno beneficiato almeno una volta della prestazione.
Dal maggio del 2013, un totale di 3876 persone (3056 adulti e 820 minorenni) ha ricevuto un questionario destinato a raccogliere le esperienze maturate con il contributo per l’assistenza. Il tasso di partecipazione ha raggiunto il 62 per cento per gli adulti (con 1906 risposte) e il 67 per cento per i minorenni (con 553 risposte).


Indirizzo cui rivolgere domande

Stefan Ritler, vicedirettore
Capo dell’Ambito Assicurazione invalidità
Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS)

Tel. +41 58 462 91 32
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Ultima modifica 07.09.2006

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