Previdenza professionale: il Consiglio federale decide di aumentare il tasso d’interesse minimo all’1,25 per cento
Berna, 01.11.2023 - Nella sua seduta dell’1° novembre 2023 il Consiglio federale ha deciso di aumentare il tasso d’interesse minimo della previdenza professionale di 0,25 punti all’1,25 per cento con effetto da gennaio 2024. Questo è il tasso minimo che deve essere corrisposto sull’avere di vecchiaia nel regime obbligatorio secondo la legge federale sulla previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità (LPP).
Ai sensi della legge, i parametri fondamentali per la fissazione del tasso d’interesse minimo sono in particolare l’evoluzione del rendimento delle obbligazioni della Confederazione e l’andamento di azioni, obbligazioni e immobili.
Nel 2022 il rendimento delle obbligazioni della Confederazione è nettamente aumentato: alla fine del 2021, il tasso d’interesse corrisposto sulle obbligazioni della Confederazione con scadenza a dieci anni era ancora pari a -0,13 per cento, mentre alla fine di settembre del 2023 si attestava a +1,09 per cento. L’aumento dei tassi d’interesse è considerevole soprattutto nel settore a breve termine. Il tasso di riferimento della Banca nazionale svizzera è attualmente pari all’1,75 per cento.
L’anno scorso il rendimento di azioni e obbligazioni è stato negativo, mentre quest’anno i valori sono nuovamente migliorati. Per quanto riguarda le azioni, l’anno scorso lo Swiss Performance Index ha perso il 16,5 per cento, tornando però a crescere quest’anno, con un aumento del 4,6 per cento fino a fine settembre. Nel 2022 l’andamento delle obbligazioni è stato nettamente negativo a causa dell’aumento dei tassi d’interesse. Finora è stato solo parzialmente ridimensionato dalla ripresa del 2023. Lo scorso anno lo Swiss Bond Domestic AAA – BBB ha perso il 12,9 per cento, tornando però a crescere quest’anno, con un aumento del 3,9 per cento fino a fine settembre. Gli immobili hanno registrato un andamento costantemente positivo.
Bisogna d’altronde tenere presente che il 2021 è stato un anno eccellente. Alla fine di agosto del 2023 il grado di copertura degli istituti di previdenza senza garanzia dello Stato era di poco inferiore al 110 per cento. Questo valore corrisponde pressoché a quello registrato alla fine del 2019 ed è quindi superiore alla media a lungo termine. La situazione finanziaria degli istituti di previdenza è pertanto stabile.
L’aumento dell’inflazione e la conseguente perdita del potere d’acquisto stanno attualmente compromettendo la performance del 2° pilastro. Tuttavia, poiché anche i tassi d’interesse sono aumentati, le aspettative di rendimento e la capacità di ristrutturazione degli istituti di previdenza sono migliorate. Nonostante l’andamento sfavorevole dei mercati finanziari nel 2022, con la situazione stabile degli istituti di previdenza e i tassi d’interesse più elevati un lieve aumento del tasso d’interesse minimo è giustificato.
Il 4 settembre 2023 anche la Commissione federale della previdenza professionale si è pronunciata per l’aumento del tasso d’interesse minimo dall’1 all’1,25 per cento. I pareri delle parti sociali erano contrastanti. Mentre i sindacati chiedevano il 2 per cento, la Fédération des entreprises romandes e la Società degli impiegati di commercio si erano espresse per l’1,5 per cento. L’Unione svizzera dei contadini e l’Unione svizzera delle arti e mestieri preferivano l’1 per cento, mentre l’Unione svizzera degli imprenditori si era pronunciata per lo 0,75 per cento.
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Ultima modifica 07.09.2006