Migliore sicurezza sociale per gli operatori culturali

Berna, 30.09.2009 - Il Consiglio federale ha deciso di rafforzare la sicurezza sociale degli operatori culturali. Dal 1° gennaio 2010, sui loro salari – anche su quelli di poco conto – saranno prelevati i contributi AVS/AI/IPG/AD.

Per migliorare la sicurezza sociale degli operatori culturali, il Consiglio federale ha deciso di estendere ai loro salari – anche a quelli di poco conto – l’obbligo del versamento sistematico dei contributi per le assicurazioni AVS/AI/IPG e per l’assicurazione contro la disoccupazione AD. Questa soluzione è già applicata alle persone impiegate nell’economia domestica privata.

In generale, i contributi AVS/AI/IPG/AD non devono essere riscossi sui salari inferiori a 2200 franchi all’anno per datore di lavoro. Questa esenzione, però, penalizza le persone con rapporti di lavoro atipici, come gli operatori culturali, che svolgono regolarmente piccoli lavori con salari inferiori a detta soglia. Finora, le retribuzioni provenienti da simili attività non potevano essere prese in considerazione nel calcolo delle rendite. Dal 1° gennaio 2010, invece, ai salari per attività svolte nel settore culturale, anche a quelli di poco conto, si applicherà in modo sistematico l’obbligo del versamento dei contributi AVS/AI/IPG/AD.

Definiti in collaborazione con Suisseculture, i datori di lavoro interessati dalla nuova regolamentazione sono: produttori di danza e di teatro, orchestre, produttori di supporti audio o audiovisivi, emittenti radiofoniche o televisive, scuole del settore artistico.


Indirizzo cui rivolgere domande

Tel. 031 322 92 27, Michel Jaccard, Settore Finanziamento AVS, Ambito Assicurazione vecchiaia e superstiti, Ufficio federale delle assicurazioni sociali



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Ultima modifica 07.09.2006

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