Il Consiglio federale respinge l’iniziativa «Per una previdenza vecchiaia sicura e sostenibile»

Berna, 22.06.2022 - Il Consiglio federale raccomanda di respingere l’iniziativa popolare «Per una previdenza vecchiaia sicura e sostenibile (Iniziativa sulle pensioni)». Nella sua seduta del 22 giugno 2022, ha trasmesso al Parlamento il relativo messaggio. L’adeguamento dell’età di pensionamento alla speranza di vita non tiene conto degli aspetti inerenti alla politica sociale e al mercato del lavoro. Il Consiglio federale sostiene le riforme in corso nell’ambito della previdenza per la vecchiaia, tese a mantenere il livello delle prestazioni dell’AVS e della previdenza professionale obbligatoria e a garantire l’equilibrio finanziario del 1° e del 2° pilastro.

L’iniziativa popolare «Per una previdenza vecchiaia sicura e sostenibile (Iniziativa sulle pensioni)» chiede, in una prima tappa, che l’età di pensionamento AVS venga innalzata a 66 anni sia per gli uomini che per le donne. A tale scopo, quattro anni dopo l’accettazione dell’iniziativa, l’età di pensionamento degli uomini verrebbe aumentata di due mesi ogni anno fino a raggiungere 66 anni. L’età di pensionamento delle donne verrebbe innalzata più velocemente, ovvero di quattro mesi ogni anno. Una volta conclusa questa prima tappa, l’iniziativa chiede che l’età di pensionamento venga legata alla speranza di vita media della popolazione svizzera residente all’età di 65 anni. L’adeguamento dovrà avvenire ogni anno in scaglioni di due mesi al massimo e dovrà essere comunicato agli interessati cinque anni prima che essi raggiungano l’età di pensionamento.

Il Consiglio federale è contrario a un automatismo

L’Esecutivo ritiene che un tale automatismo non terrebbe sufficientemente conto della situazione effettiva del mercato del lavoro – in particolare per quanto riguarda i lavoratori anziani – e nemmeno della situazione sociale. Inoltre, il semplice innalzamento dell’età di pensionamento non basterebbe per risolvere il problema dell’evoluzione demografica nell’AVS, ma sarebbero necessarie altre misure, tra cui un finanziamento aggiuntivo. Infine, l’introduzione di un tale automatismo non sarebbe compatibile con il sistema politico svizzero. L’iscrizione dell’età di pensionamento nella Costituzione federale priverebbe il Consiglio federale, il Parlamento e il Popolo del margine di manovra necessario per poter prendere in considerazione altri criteri.

Il Consiglio federale propone pertanto al Parlamento di raccomandare al Popolo e ai Cantoni di respingere l’iniziativa sulle rendite.

Riforme in corso nell’ambito della previdenza per la vecchiaia

La riforma concernente la stabilizzazione dell’AVS (AVS 21), approvata dal Parlamento il 17 dicembre 2021 e su cui il Popolo voterà il 25 settembre 2022, è volta a garantire il finanziamento dell’assicurazione e a mantenere il livello delle prestazioni per il prossimo decennio. L’età di pensionamento sarà armonizzata a 65 anni sia per gli uomini che per le donne. Per le donne prossime al pensionamento l’aumento dell’età AVS sarà accompagnato da misure compensative. Per generare entrate supplementari si procederà a un aumento dell’IVA. Inoltre, il passaggio dalla vita professionale al pensionamento sarà reso più flessibile e potrà essere effettuato gradualmente tramite la riscossione parziale della rendita. Chi lavorerà oltre i 65 anni avrà la possibilità di colmare eventuali lacune contributive e aumentare così la propria rendita.

Il Consiglio federale intende migliorare la previdenza per la vecchiaia degli assicurati con redditi modesti. A tal fine si prevede di rendere la previdenza professionale obbligatoria accessibile anche ai lavoratori con gradi d’occupazione e redditi bassi. La riforma LPP 21 è attualmente discussa in Parlamento.


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Ultima modifica 07.09.2006

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