Esecuzione dell’AVS 2024


1.  Chi è responsabile per l’esecuzione dell’AVS?

L’esecuzione dell’AVS da parte delle casse di compensazione prevede la riscossione dei contributi, la tenuta dei conti individuali nonché il calcolo e il versamento delle rendite e dell'indennità per perdita di guadagno. Le casse di compensazione comunicano ogni anno all’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS) determinate dati fondamentali riguardo alla loro attività. Qui di seguito vengono riportati alcuni dati.

L’esecuzione dell’AVS è garantita in modo decentralizzato dalle casse di compensazione, che sono responsabili per la riscossione dei contributi e il versamento delle prestazioni assicurative. In questo contesto si distinguono le casse di compensazione cantonali, le casse di compensazione di categoria (le cosiddette casse di compensazione professionali) nonché la Cassa federale di compensazione (CFC) e la Cassa svizzera di compensazione (CSC). Oggi in Svizzera ci sono 72 casse di compensazione professionali e cantonali.

Fino ai primi anni 1990, il numero delle casse di compensazione professionali era relativamente stabile. Tra il 1991 e il 2022 è tuttavia passato da 77 a 46, registrando un calo del 40 per cento (v. grafico). Questo cambiamento è da ricondurre principalmente a fusioni e, più raramente, a liquidazioni. Per quanto riguarda le casse di compensazione cantonali, invece, dal 1948 c’è stato un solo cambiamento: con la fondazione del Cantone del Giura nel 1979, queste sono passate da 25 a 26.

Le casse di compensazione hanno strutture dei membri molto diverse. Mentre l’accesso alle casse di compensazione professionali può essere gestito attraverso l’obbligo di appartenenza a un’associazione professionale o di datori di lavoro, le casse di compensazione cantonali sono obbligate ad accettare tutte le persone tenute a pagare contributi che risiedono sul proprio territorio cantonale e non sono affiliate a una cassa di compensazione professionale. La struttura dei membri delle casse di compensazione cantonali è dunque più eterogenea, motivo per cui i paragoni tra le casse in questione vanno considerati con una certa cautela.

Grafico 1: Numero delle casse di compensazione cantonali e professionali, 1950 – 2024


2. Chi sono i membri affiliati?

Le casse di compensazione riscuotono i contributi AVS dalle persone soggette all’obbligo contributivo loro affiliate. Esistono diverse categorie di persone tenute a versare i contributi: per i lavoratori salariati è il datore di lavoro che deve affiliarsi alla cassa di compensazione e versare i contributi, prelevandone la metà dal salario del dipendente e pagando l’altra metà di tasca propria. I salariati il cui datore di lavoro non è tenuto a pagare contributi (ANOBAG), i lavoratori indipendenti e le persone senza attività lucrativa devono iscriversi presso una cassa di compensazione e pagare direttamente i contributi. Le persone esercitanti un’attività lucrativa versano i contributi a partire dal 1° gennaio successivo al compimento dei 17 anni, quelle senza attività lucrativa a partire dal 1° gennaio successivo al compimento dei 20 anni. Le persone che continuano a lavorare oltre l’età di riferimento rimangono soggette all’obbligo contributivo fino alla cessazione dell’attività lucrativa.

2.1 Quanti affiliati ci sono?

Nel 2024 le casse di compensazione contavano complessivamente 1,8 milioni di affiliati, la maggior parte dei quali presso le casse di compensazione cantonali. Tra gli affiliati, le casse di compensazione vantano 489 000 datori di lavoro, 491 000 persone senza attività lucrativa e 428 000 lavoratori indipendenti. I membri affiliati alle casse di compensazione non pagano necessariamente contributi ogni anno. Basti pensare alle persone giuridiche iscritte nel registro di commercio che non versano (ancora) alcun salario, che nel 2024 erano 370 000. 

Grafico 2.1: Numero di affiliati al 31 dicembre 2024

2.2 Riconoscimento dello statuto di lavoratore indipendente

La cassa di compensazione valuta caso per caso se una persona assicurata sia un lavoratore indipendente ai sensi dell’AVS. La decisione è rilevante anche per altre assicurazioni sociali. Sono considerate lavoratori indipendenti le persone che lavorano a proprio nome e per proprio conto e assumono un rischio economico proprio. 

Grafico 2.2: Numero di iscrizioni di lavoratori indipendenti, 2020 – 2024 


3. Quanti contributi AVS/AI/IPG vengono riscossi ogni anno?

I contributi AVS/AI/IPG degli assicurati che esercitano un’attività lucrativa sono calcolati in percentuale del reddito proveniente da qualsiasi attività lucrativa dipendente e indipendente. Gli assicurati senza attività lucrativa pagano un contributo secondo le loro condizioni sociali, che vengono determinate in base al patrimonio e al reddito conseguito in forma di rendita.

Nel conto d’esercizio dell’UCC sono riportati come totale i contributi contabilizzati (i contributi salariali dei lavoratori nonché i contributi AVS/AI/IPG personali degli indipendenti e delle persone senza attività lucrativa). Tuttavia, poiché il conto d’esercizio non prevede una ripartizione tra lavoratori indipendenti e persone senza attività lucrativa, le percentuali sono calcolate sulla base dei dati comunicati tratti dalla statistica delle casse di compensazione.

Tabella 3: Contributi AVS/AI/IPG, 2021–2024, in franchi

Grafico 3: Quota dei contributi AVS/AI/IPG, 2024


4. Come viene garantita la riscossione dei contributi?

Le casse di compensazione hanno, tra l’altro, il compito di fissare e riscuotere i contributi.

La riscossione dei contributi salariali si basa su una procedura di autodichiarazione da parte dei datori di lavoro. Nell’ambito dei controlli dei datori di lavoro, le casse di compensazione devono verificare se queste autodichiarazioni siano corrette. 

Per determinati datori di lavoro con una massa salariale bassa, in particolare nel settore del lavoro domestico, vi è la possibilità di conteggiare i contributi AVS con una procedura semplificata. 

Se i contributi dovuti non vengono pagati integralmente entro i termini previsti, le casse di compensazione devono rivendicarli per via legale. Il pagamento puntuale dei contributi dovuti è di fondamentale importanza alla luce del sistema di ripartizione.

4.1 Controlli dei datori di lavoro

I controlli dei datori di lavoro servono a verificare l’autodichiarazione dei datori di lavoro e vengono effettuati per garantire che il salario determinante dei lavoratori venga conteggiato in conformità con le disposizioni di legge. I controlli sono di competenza delle casse di compensazione, che li svolgono direttamente o incaricano società di revisione esterne o l’Istituto nazionale svizzero di assicurazione contro gli infortuni (Suva) di svolgerli.

Sui redditi non dichiarati o dichiarati con un importo troppo basso vengono richiesti a posteriori i contributi AVS, in caso di contestazione mediante una decisione di pagamento retroattivo. I contributi AVS versati in eccesso vengono compensati con contributi dovuti per altri anni di contribuzione o restituiti.

Durante la pandemia di COVID-19, a causa del confinamento in vigore dal marzo del 2020, per un lungo periodo i revisori non hanno potuto effettuare i controlli dei datori di lavoro sul posto, secondo quanto allora prescritto. Di conseguenza, dal 2019 al 2020 il numero dei controlli effettuati è diminuito di poco più del 5 per cento. Dopo l’adeguamento delle prescrizioni relative ai controlli dei datori di lavoro, dal 1° gennaio 2021 ai revisori è stato consentito, a determinate condizioni, di rinunciare a un controllo sul posto e di effettuare un «controllo a distanza». Negli anni successivi, le variazioni in termini numerici dovute all’approccio basato sui rischi sono rimaste entro limiti accettabili.

Tabella 4.1: Numero di controlli dei datori di lavoro svolti, 2019 – 2024

Grafico 4.1: Numero di controlli dei datori di lavoro svolti, 2019 – 2024

4.2 Procedura di conteggio semplificata

Oltre alla procedura di conteggio ordinaria, i datori di lavoro che devono versare contributi su una massa salariale modesta possono avvalersi di una procedura semplificata. Il conteggio semplificato, spesso utilizzato nell’ambito del lavoro domestico, non è ammesso per le società di capitali (SA, Sagl ecc.) e le cooperative.

Tabella 4.2: Procedura di conteggio semplificata, 2019 – 2024

Grafico 4.2.1: Numero di datori di lavoro, 2013–2024 e numero di salariati, 2012 – 2023

Grafico 4.2.2: Contributi conteggiati con la procedura di conteggio semplificata, in franchi, 2012 - 2023

4.3 Incasso dei contributi

Se i contributi dovuti non vengono pagati integralmente entro i termini previsti, le casse di compensazione devono rivendicarli per via legale. Le casse di compensazione possono concedere dilazioni di pagamento in modo che le persone soggette all’obbligo contributivo saldino i contributi dovuti nell’ambito di un piano rateale. Se ciò non bastasse, occorre avviare una procedura di esecuzione e, se necessario, presentare una domanda di continuazione. Il pagamento puntuale dei contributi è particolarmente importante nell’ambito del primo pilastro, che è finanziato secondo il sistema di ripartizione, poiché solo in questo modo le rendite correnti e le altre prestazioni possono essere versate per tempo. Se il datore di lavoro, in quanto persona giuridica, non versa i contributi AVS, ne rispondono in via sussidiaria i suoi organi (p. es. la direzione o i membri del consiglio di amministrazione). Le casse di compensazione fanno valere questa responsabilità nel quadro di una procedura di risarcimento del danno.

Tabella 4.3: Dilazioni di pagamento concesse per iscritto, esecuzioni avviate, domande di continuazione e casi di risarcimento del danno, 2019 – 2024

Grafico 4.3.1: Numero di dilazioni di pagamento concesse per iscritto, esecuzioni avviate, domande di continuazione e casi di risarcimento del danno, 2013 - 2024

Grafico 4.3.2: Importi delle dilazioni di pagamento concesse per iscritto, delle esecuzioni avviate, delle domande di continuazione e dei casi di risarcimento del danno, 2013 – 2024

Ultima modifica 13.06.2025

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