Anche i Comuni prevedono prestazioni in funzione del bisogno per le famiglie. Molti di essi, ad esempio, partecipano ai costi per la custodia dei figli complementare alla famiglia. Nel 2015 il Consiglio federale ha pubblicato il rapporto «Costi totali e finanziamento dei posti di custodia negli asili nido: confronto internazionale», che tra l’altro fornisce informazioni sulla misura in cui gli enti pubblici partecipano ai costi degli asili nido in Svizzera facendo un confronto con i Paesi limitrofi.
Tentativi di armonizzazione a livello federale
Negli ultimi anni si è cercato di armonizzare a livello federale le disposizioni in materia di prestazioni complementari per le famiglie e di anticipo degli alimenti.
Introduzione di prestazioni complementari per le famiglie a livello federale
Finora quattro Cantoni (TI, VD, GE e SO) hanno introdotto prestazioni complementari per le famiglie. Nell’ambito dell’esame delle iniziative parlamentari Fehr (00.436) e Meier-Schatz (00.437) «Prestazioni complementari per le famiglie. Modello ticinese», sono stati elaborati diversi modelli per l’introduzione di prestazioni complementari per le famiglie a livello federale, i quali però non hanno incontrato il favore della maggioranza della Commissione competente. Nel giugno del 2011 le due iniziative parlamentari sono state tolte dal ruolo.
Nel parere in risposta alla mozione Feri (13.3351) «Prestazioni complementari per le famiglie. Un mezzo per lottare contro la povertà» il Consiglio federale si è detto contrario all’elaborazione di una legge quadro sulle prestazioni complementari per le famiglie. Nella sessione primaverile del 2015 il Consiglio nazionale ha respinto la mozione.
Armonizzazione dell’anticipo degli alimenti
Nell’ambito dei dibattiti parlamentari sul nuovo articolo costituzionale sulla politica familiare (2012), il Consiglio federale si era espresso a favore dell’introduzione di un capoverso per armonizzare la prassi in materia di anticipo degli alimenti. La nuova disposizione avrebbe conferito alla Confederazione la competenza di fissare in una legge quadro standard minimi per una tale armonizzazione. Il Parlamento ha però respinto la proposta.
Nella sessione primaverile del 2015 l’iniziativa del Cantone di Zurigo (09.301) Armonizzare l’anticipo e l’incasso degli alimenti è stata tolta dal ruolo.
Rapporto sull’assistenza in materia di alimenti
Il 4 maggio 2011 il Consiglio federale ha adottato un rapporto sull’armonizzazione dell’anticipo e dell’incasso degli alimenti.
Il 4 maggio 2011 il Consiglio federale ha adottato il rapporto «Armonizzazione dell’anticipo e dell’incasso degli alimenti» redatto in adempimento del postulato della Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale (06.3003). Il rapporto illustra l’evoluzione, gli obiettivi e l’organizzazione dell’assistenza in materia di alimenti.
Rapporto del Consiglio federale "Armonizzazione dell'anticipo e dell'incasso degli alimenti" (PDF, 935 kB, 03.11.2017)Rapporto del Consiglio federale in risposta al postulato (06.3003) della Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale (CSSS-N) del 13 gennaio 2006
Raccomandazioni della Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali delle opere sociali (CDOS)
Sulla base del rapporto sull’assistenza in materia di alimenti, nel giugno del 2013 la CDOS ha formulato raccomandazioni sull’organizzazione dell’anticipo degli alimenti.
Raccomandazioni della CDOS sull’organizzazione dell’anticipo degli alimenti (PDF, 506 kB, 23.11.2016)(in francese)
Armonizzazione dell’aiuto all’incasso e provvedimenti per tutelare gli averi di previdenza
Sulla base del rapporto sull’assistenza in materia di alimenti, nell’ambito del nuovo diritto in materia di mantenimento del figlio la competenza per disciplinare a livello federale l’aiuto all’incasso è stata conferita al Consiglio federale. L’Esecutivo emanerà una relativa ordinanza volta a garantire un aiuto all’incasso uniforme per i contributi di mantenimento. Inoltre, in futuro chi non adempirà il proprio obbligo di mantenimento non potrà più farsi versare il capitale previdenziale. Grazie alle nuove disposizioni gli uffici d’incasso potranno segnalare alle casse pensioni e agli istituti di libero passaggio le persone che eludono tale obbligo. Se queste ultime chiederanno il versamento del loro capitale previdenziale, le casse pensioni e gli istituti di libero passaggio saranno tenuti a informare immediatamente i servizi di aiuto all’incasso. Queste disposizioni volte a tutelare gli averi di previdenza entreranno in vigore contemporaneamente all’ordinanza sull’aiuto all’incasso. La data dell’entrata in vigore non è ancora stata fissata.
Ultima modifica 02.11.2017