Affinché i genitori possano conciliare meglio famiglia e lavoro o formazione, è stato introdotto un programma d’incentivazione volto a promuovere la creazione di nuovi posti per la custodia diurna di bambini.
Aiuti finanziari supplementari per la custodia di bambini complementare alla famiglia
I genitori devono sostenere costi notevoli per la custodia dei figli da parte di terzi e l’offerta di custodia non è sempre adeguata ai loro bisogni. Con una modifica della legge federale sugli aiuti finanziari per la custodia di bambini complementare alla famiglia, adottata il 16 giugno 2017, la Confederazione ha creato incentivi finanziari per un periodo di cinque anni al fine di migliorare questa situazione. Le nuove disposizioni di legge e d’ordinanza sono entrate in vigore il 1° luglio 2018. Le domande di aiuti finanziari possono essere presentate presso l’UFAS.
La conciliabilità tra famiglia e lavoro resta un problema importante per molti genitori. Rispetto ad altri Paesi europei, in Svizzera gli enti pubblici partecipano nettamente meno agli elevati costi per la custodia di bambini complementare alla famiglia. Per questa ragione, in Svizzera spesso lo svolgimento di un’attività lucrativa da parte di entrambi i genitori non è affatto conveniente dal punto di vista finanziario o lo è solo in minima parte. Vanno inoltre menzionate le difficoltà di trovare posti di custodia adeguati in caso di orari di lavoro irregolari o nel periodo delle vacanze scolastiche. Sulla base di queste constatazioni e in seguito all’adozione del rapporto «Politique familiale: état des lieux et possibilités d’action de la Confédération», il 20 maggio 2015, il Consiglio federale ha incaricato il Dipartimento federale dell’interno (DFI) di presentargli un progetto da porre in consultazione che istituisse una base legale di durata limitata a cinque anni e prevedesse due nuovi strumenti. Un avamprogetto in merito è stato oggetto di consultazione dal 18 settembre 2015 al 22 gennaio 2016. Dalla procedura di consultazione è emerso che il progetto è stato accolto favorevolmente, cosicché il 29 giugno 2016 il Consiglio federale ha adottato il messaggio concernente la modifica della legge federale sugli aiuti finanziari per la custodia di bambini complementare alla famiglia. Il 16 giugno 2017 il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati hanno approvato la modifica di legge. Il 25 aprile 2018 il Consiglio federale ha adeguato l’ordinanza sugli aiuti finanziari per la custodia di bambini complementare alla famiglia e fissato l’entrata in vigore della nuova normativa sugli aiuti finanziari al 1° luglio 2018.
La Confederazione dispone quindi, per cinque anni, di due nuovi strumenti di promozione: aiuti finanziari per l’aumento dei sussidi cantonali e comunali destinati alla custodia di bambini complementare alla famiglia e per progetti volti ad adeguare maggiormente l’offerta di servizi per la custodia di bambini complementare alla famiglia ai bisogni dei genitori.
Riduzione dei costi di custodia a carico dei genitori
La Confederazione sostiene i Cantoni e i Comuni che aumentano i sussidi per ridurre i costi di custodia a carico dei genitori. Questi aiuti finanziari sono concessi esclusivamente ai Cantoni. Più i sussidi cantonali e comunali sono incrementati sul loro territorio, più l’importo di questi aiuti è elevato. In questo contesto i Cantoni possono rendere obbligatoria la partecipazione finanziaria dei datori di lavoro, che è presa in considerazione ai fini del calcolo degli aiuti finanziari della Confederazione. Ogni Cantone può beneficiare di tali aiuti per tre anni al massimo, per un ammontare pari al 65 per cento dell’aumento dei sussidi il primo anno, al 35 per cento il secondo anno e al 10 per cento il terzo anno.
Adeguamento dell’offerta di custodia ai bisogni dei genitori
La Confederazione contribuisce ai costi di pianificazione di progetti volti ad adeguare maggiormente l’offerta di posti di custodia ai bisogni dei genitori. Si tratta ad esempio di progetti che migliorano notevolmente l’offerta di custodia al di fuori degli orari di apertura usuali o che predispongono un’ampia offerta di servizi per la custodia di bambini in età scolastica organizzata congiuntamente con la scuola, agevolando sostanzialmente l’organizzazione della giornata ai genitori. Gli aiuti finanziari per questi progetti possono essere concessi non solo ai Cantoni, ma anche ai Comuni e ad altre persone giuridiche nonché alle persone fisiche che presentano una domanda a tal fine. Di durata limitata a tre anni, gli aiuti finanziari coprono al massimo la metà dei costi del progetto in questione.
100 milioni di franchi per cinque anni
Per questi due nuovi tipi di aiuti finanziari è stato stanziato un credito d’impegno di 100 milioni al massimo per una durata di cinque anni.
Costi totali e finanziamento dei posti di custodia negli asili nido: confronto internazionale
In Svizzera i costi totali per un posto di custodia in un asilo nido – adeguati in funzione del potere d’acquisto – si situano al livello di quelli rilevati negli altri Paesi europei. Nei Paesi limitrofi, gli enti pubblici partecipano in misura molto più significativa ai costi degli asili nido. In Svizzera, non solo la percentuale dei costi a carico dei genitori è molto più elevata, ma vi sono anche molti meno posti sussidiati. È quanto emerge da uno studio su cui si basa il rapporto «Costi totali e finanziamento dei posti di custodia negli asili nido: confronto internazionale», presentato dal Consiglio federale il 1° luglio 2015.
Costi degli asili nido in Svizzera comparabili a quelli dei Paesi limitrofi
Il rapporto del Consiglio federale «Costi totali e finanziamento dei posti di custodia negli asili nido: confronto internazionale», redatto in adempimento del postulato Bulliard-Marbach (13.3259) Moderare le tariffe degli asili nido e rendere più dinamico il settore, si basa su un rapporto di ricerca commissionato dall’UFAS fondato su singoli studi concernenti i Cantoni di Zurigo e Vaud, la Città di Salisburgo e il Tirolo, le Città di Francoforte e Dresda nonché la Città di Lione e dintorni.
In Svizzera, senza i sussidi degli enti pubblici, un posto a tempo pieno in un asilo nido costa generalmente in media almeno 2400 franchi al mese, il che è in linea con i costi registrati all’estero. Secondo il rapporto di ricerca, nei Cantoni di Zurigo e Vaud, ad esempio, i costi totali per un posto di custodia in un asilo nido – adeguati in funzione del potere d’acquisto – si situano al livello di quelli rilevati nelle regioni analizzate in Germania, Francia e Austria, ma nei Paesi limitrofi gli enti pubblici partecipano ai costi di custodia in misura molto più significativa che in Svizzera. A Zurigo, infatti, i genitori devono farsi carico di circa due terzi dei costi e nel Cantone di Vaud in media di quasi il 40 per cento. Negli altri Paesi oggetto del confronto, la partecipazione si situa invece tra il 14 e il 25 per cento.
Nei Paesi limitrofi tutti i posti negli asili nido sono per principio sussidiati, mentre in Svizzera ne viene finanziata soltanto una parte. Nella maggior parte dei casi, nel nostro Paese la tariffa massima fatturata ai genitori corrisponde praticamente ai costi totali, mentre nei Paesi limitrofi è compresa tra il 20 e il 40 per cento dei costi totali, il che significa che anche i genitori con un reddito elevato beneficiano del sostegno statale.
Conclusioni e raccomandazioni del Consiglio federale
Il Consiglio federale non vede vere e proprie possibilità di risparmio sui costi degli asili nido e intende creare incentivi affinché i Cantoni e i Comuni aumentino il loro impegno finanziario, riducendo così l’onere a carico dei genitori.
Prescrizioni vigenti per l’apertura di strutture per la custodia di bambini complementare alla famiglia
Per poter aprire strutture per la custodia di bambini complementare alla famiglia, occorre rispettare diverse prescrizioni, in particolare negli ambiti della polizia edilizia, della protezione antincendio, della prevenzione degli infortuni, dell’igiene e della sicurezza alimentare. Nel rapporto «Prescrizioni vigenti per l’apertura di strutture per la custodia di bambini complementare alla famiglia», redatto in adempimento del postulato Quadranti (13.3980), il Consiglio federale ha concluso che tali prescrizioni sono adeguate e non pongono ostacoli inutili. Il Governo non ritiene pertanto opportuno adeguare il diritto vigente a livello federale, ma raccomanda ai Cantoni e ai Comuni di sfruttare pienamente il loro margine discrezionale.
Apertura di strutture per la custodia di bambini complementare alla famiglia: prescrizioni ragionevoli e ben accettate
In seguito al deposito e all’adozione del postulato Quadranti 13.3980 «Custodia di bambini complementare alla famiglia. Snellire la burocrazia ed eliminare le prescrizioni inutili», l’UFAS ha incaricato un istituto di ricerca di analizzare le prescrizioni nazionali, cantonali e comunali previste per l’apertura di nuove strutture di custodia per stabilire se vi siano procedure burocratiche o condizioni inutili che ostacolano o addirittura impediscono la creazione di nuovi posti di custodia. Dal rapporto di ricerca emerge che la maggior parte delle condizioni non è pensata specificamente per le strutture di custodia complementare alla famiglia, ma si applica in generale a tutti i tipi di edifici e di imprese. Nel quadro del rapporto sono state esaminate le condizioni previste negli ambiti seguenti: protezione antincendio, prevenzione degli infortuni, igiene, sicurezza alimentare, polizia edilizia e base economica. Sono inoltre stati condotti studi di casi in cinque Cantoni, da cui è emerso che le prescrizioni vigenti sono ampiamente accettate e ritenute ragionevoli e adeguate.
Nella prassi, tuttavia, alcune prescrizioni possono creare problemi. Una delle principali difficoltà legate all’apertura di nuove strutture è il fatto di dover disporre di ampie conoscenze in settori molto diversi tra loro.
Conclusioni e raccomandazioni del Consiglio federale
Sulla base del rapporto di ricerca, il Consiglio federale ha redatto il rapporto «Prescrizioni vigenti per l’apertura di strutture per la custodia di bambini complementare alla famiglia», in adempimento del postulato Quadranti (13.3980). Il Governo è del parere che le regolamentazioni previste siano sostanzialmente adeguate soprattutto per motivi di sicurezza e non ostacolino inutilmente l’apertura di nuove strutture. Non ritiene dunque opportuno modificare né adeguare il diritto vigente a livello federale.
Tuttavia, dato che nella prassi alcune prescrizioni possono creare difficoltà ai promotori di progetti, il Consiglio federale raccomanda ai Cantoni e ai Comuni di valutare se non sia possibile migliorare e semplificare le loro prescrizioni, prestando particolare attenzione all’attuazione e sfruttando pienamente il loro margine discrezionale. Si potrebbe inoltre migliorare l’offerta informativa per i promotori di progetti.
Infine, secondo il Consiglio federale, per sostenere l’apertura di nuove strutture di custodia i Cantoni possono introdurre aiuti a titolo di finanziamento iniziale o prestiti agevolati, in modo da consentire alle nuove strutture di far fronte alle spese legate alla messa a norma dei locali adibiti alla custodia di bambini. È quanto raccomanda anche la Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali delle opere sociali (CDOS), che invita i Cantoni ad adottare un sistema misto di sovvenzionamento da parte degli enti pubblici che comprenda tra l’altro contributi a titolo di aiuto iniziale e sussidi destinati a progetti.
Rapporto del Consiglio federale : "Prescrizioni vigenti per l'apertura di strutture per la custodia di bambini complementare alla famiglia" (PDF, 379 kB, 03.11.2017)Rapporto del Consiglio federale in adempimento del postulato Quadranti 13.3980 «Custodia di bambini complementare alla famiglia. Snellire la burocrazia ed eliminare le prescrizioni inutili» del 27 settembre 2013
Rapporto di ricerca "Regulierung für die Eröffnung einer Einrichtung der familienergänzenden" (PDF, 981 kB, 02.11.2016)(in tedesco con riassunto in italiano)
Ultima modifica 22.02.2019