Stabilizzazione dell’AVS (AVS 21)

La riforma sulla stabilizzazione dell’AVS (AVS 21) è entrata in vigore il 1° gennaio 2024. Accettata da Popolo e Cantoni il 25 settembre 2022, la riforma garantisce l’equilibrio finanziario dell’AVS fino al 2030, mantenendo il livello delle rendite. Le misure principali consistono nell’armonizzazione dell’età di riferimento delle donne e degli uomini a 65 anni nonché nella flessibilizzazione della riscossione della rendita. Al contempo le aliquote IVA sono aumentate di 0,4 e di 0,1 punti percentuali.

L’età di riferimento (in precedenza «età ordinaria di pensionamento») corrisponde ora a 65 anni sia per gli uomini che per le donne. L’età di riferimento delle donne sarà innalzata progressivamente da 64 a 65 anni a partire dal 2025. Inoltre, uomini e donne possono impostare in modo flessibile la riscossione della rendita, con l’introduzione di incentivi al proseguimento dell’attività lucrativa.

L’aliquota normale dell’IVA è aumentata di 0,4 punti percentuali all’8,1 per cento, l’aliquota ridotta e l’aliquota speciale per il settore alberghiero di 0,1 punti percentuali, rispettivamente al 2,6 e al 3,8 per cento. Queste misure permettono di garantire il finanziamento dell’AVS fino al 2030.

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Cosa cambia concretamente?

Panoramica delle misure della riforma AVS 21

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Ultima modifica 23.02.2024

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