Glossario

accrediti per compiti assistenziali

Redditi virtuali che vengono accreditati a un assicurato sul suo conto individuale per ciascun anno civile in cui assiste parenti stretti o il partner che percepiscono un assegno per grandi invalidi dell'AVS, dell'AI, dell'assicurazione contro gli infortuni o dell'assicurazione militare. Gli accrediti per compiti assistenziali ammontano al triplo dell'importo della rendita minima AVS annua al momento dell'inizio del diritto alla rendita (44 352 franchi l'anno, stato: 2023). Per gli anni civili in cui sussiste contemporaneamente il diritto agli accrediti per compiti educativi non possono essere assegnati, per la stessa persona, accrediti per compiti assistenziali.

accrediti per compiti educativi

Redditi virtuali che vengono presi in considerazione nel calcolo della rendita per ciascun anno civile in cui un assicurato ha esercitato l’autorità parentale su uno o più figli di età inferiore ai 16 anni. Gli accrediti per compiti educativi ammontano al triplo dell'importo della rendita minima AVS annua al momento dell'inizio del diritto alla rendita (44 100 franchi l'anno, stato: 2024).

accredito di vecchiaia

Importo accreditato annualmente all'avere di vecchiaia di un assicurato, corrispondente a una percentuale del salario coordinato che varia in funzione dell'età dell'assicurato.

aliquota di conversione

Aliquota applicata per convertire in rendita l'avere di vecchiaia disponibile nella previdenza professionale obbligatoria (regime obbligatorio) al raggiungimento dell'età ordinaria di pensionamento (attualmente, 65 anni per gli uomini e 64 per le donne). Ad oggi è pari al 6,8 per cento.

anni di gioventù

Le persone che esercitano un'attività lucrativa pagano contributi AVS dal 1°gennaio successivo al compimento dei 17 anni, mentre le persone senza attività lucrativa solo dal 1°gennaio successivo al compimento dei 20 anni. Questi tre anni di differenza sono designati come anni di gioventù e possono colmare lacune contributive.

anticipazione della rendita di vecchiaia

Nello spirito di un pensionamento flessibile conforme ai propri bisogni, le donne e gli uomini possono anticipare di due anni al massimo la riscossione della rendita di vecchiaia a partire da un mese qualsiasi. È anche possibile anticipare solo una parte della rendita di vecchiaia tra il 20% e l’80%. Chi anticipa la riscossione della rendita di vecchiaia percepisce una rendita ridotta vita natural durante. La riduzione è calcolata secondo principi attuariali e si basa sul numero di mesi intercorsi tra l’inizio dell’anticipazione e l’età di riferimento. La riduzione è pari al 6,8 per cento per ogni anno d’anticipazione.

avere di vecchiaia

Avere di un assicurato destinato a finanziare le sue prestazioni previdenziali. L'avere di vecchiaia consta della somma degli elementi seguenti: prestazioni di libero passaggio, interessi compresi; accrediti di vecchiaia, interessi compresi; riscatti volontari, interessi compresi.

basi attuariali

Basi di calcolo impiegate dagli istituti di previdenza per determinare le risorse necessarie a finanziare le loro prestazioni. Esse permettono di valutare la probabilità di determinati rischi, in particolare quelli di sopravvivenza, di morte e d'invalidità, oppure la probabilità che una persona vedova si risposi, sulla base dei dati di grandi casse pensioni. Gli istituti di previdenza lavorano con basi fondate sui dati di grandi istituti di previdenza di diritto privato o di diversi istituti di previdenza di diritto pubblico. Le società di assicurazione impiegano basi attuariali proprie.

capitale di previdenza

Impegni attuariali di un istituto di previdenza nei confronti dei suoi beneficiari. Il capitale di previdenza è suddiviso in capitale per gli assicurati attivi (in tal caso, costituito generalmente dai capitali a risparmio, ma almeno dalle prestazioni di libero passaggio) e capitale per i beneficiari di rendita. Figura nel passivo dell'istituto di previdenza, insieme alle riserve tecniche e alle riserve di fluttuazione di valore.

cassa di compensazione

Organo decentralizzato dell’AVS che ne svolge i compiti amministrativi. Esistono casse di compensazione cantonali e casse di compensazione professionali, costituite per le imprese attive in determinati settori. Inoltre, la Confederazione gestisce due casse di compensazione: la Cassa federale di compensazione, per il personale dell’Amministrazione federale, e la Cassa svizzera di compensazione, che è competente per gli assicurati residenti all’estero e gestisce l’AVS facoltativa.

cassa pensioni

Ogni datore di lavoro è tenuto a costituire un proprio istituto di previdenza (cassa pensioni) o ad affiliarsi a uno esistente: istituto collettivo o istituto comune. In base alle modalità di assunzione dei rischi, si distinguono tre tipi di istituti di previdenza: gli istituti di previdenza autonomi, che si assumono tutti i rischi attuariali (vecchiaia, morte e invalidità); gli istituti di previdenza parzialmente autonomi, che si assumono solo una parte dei rischi, delegando la copertura del rischio vecchiaia (e in particolare il rischio di sopravvivenza), invalidità o morte interamente oppure parzialmente a una società di assicurazione; gli istituti di previdenza con assicurazione completa, che sono riassicurati presso una società di assicurazione per tutti i rischi attuariali e legati agli investimenti.

certificato di previdenza

In adempimento del loro obbligo di informare ogni anno gli assicurati, gli istituti di previdenza inviano a questi ultimi un certificato personale contenente indicazioni sui diritti alle prestazioni, sul salario coordinato, sul tasso di contribuzione e sull'avere di vecchiaia nonché sull'organizzazione e sul finanziamento dell'istituto.

Compenswiss

A partire dal 1 gennaio 2019, compenswiss, con sede a Ginevra, è assegnato la forma giuridica d’istituto indipendente di diritto pubblico della Confederazione, dotato di personalità giuridica e di una propria contabilità e iscritto nel registro di commercio. L’istituto è incaricato di amministrare i fondi di compensazione AVS, AI e IPG. Si tratta di far sì che siano sempre disponibili le liquidità necessarie ai pagamenti delle prestazioni delle tre assicurazioni summenzionate e di investire il patrimonio in modo da garantire un rapporto ottimale tra sicurezza e rendimento conforme alle condizioni di mercato. L’istituto non assume altri compiti per conto dell’AVS, dell’AI e delle IPG e non è responsabile per le attività degli organi esecutivi di queste assicurazioni.

conto individuale

Per ogni persona che paga i contributi AVS o cui questi sono detratti dai redditi conseguiti, le casse di compensazione tengono un conto individuale (CI) in cui sono registrati in particolare i redditi e gli accrediti per compiti assistenziali. Una persona può avere CI presso più casse di compensazione. In tal caso, ai fini del calcolo delle prestazioni i suoi CI vengono riuniti mediante il suo numero AVS.

conto testimone

Conti individuali di vecchiaia che tutti gli istituti di previdenza devono tenere conformemente alle prescrizioni della LPP. Questi conti testimone mostrano a quanto ammontano le prestazioni minime secondo la LPP che l'istituto di previdenza deve garantire.

copertura insufficiente

Rapporto tra il patrimonio di previdenza di un istituto di previdenza e i suoi impegni di previdenza (v. anche capitale di previdenza). Se i suoi impegni sono superiori al suo patrimonio, l'istituto di previdenza si trova in una situazione di copertura insufficiente e va quindi risanato.

deduzione di coordinamento

Importo dedotto dal salario determinante per calcolare il salario coordinato. Attualmente la deduzione ammonta ai 7/8 della rendita massima AVS, ovvero a 25`725 franchi.

età di pensionamento

Attualmente l'età ordinaria di pensionamento è di 64 anni per le donne e di 65 anni per gli uomini.

età di riferimento

Momento determinante a partire dal quale le persone assicurate possono ottenere una rendita di vecchiaia senza nessuna riduzione. Attualmente, l’età di riferimento per le donne corrisponde alla data in cui compiono 64 anni mentre per gli uomini è quella in cui compiono 65 anni. A partire dal 1° gennaio 2025, l’età di riferimento delle donne aumenterà progressivamente fino ai 65 anni.

fondo di compensazione

I fondi di compensazione costituiscono i patrimoni separati dell’AVS, dell'AI e del regime delle IPG. I fondi di compensazione equilibrano i flussi finanziari di queste assicurazioni sociali e garantiscono alle casse di compensazione la disponibilità di pagamento delle prestazioni dell’AVS, dell’AI e del regime delle IPG in qualsiasi momento.

fondo di garanzia

Fondazione finanziata da tutti gli istituti di previdenza che forniscono prestazioni regolamentari. Il fondo di garanzia garantisce le prestazioni fino a una volta e mezza l'importo limite superiore in caso d'insolvenza di un datore di lavoro o di un istituto di previdenza ed effettua pagamenti compensativi agli istituti di previdenza in caso di struttura d'età sfavorevole. L'importo limite superiore indica l'importo massimo del regime obbligatorio ed è pari a 88'200 franchi.

franchigia dei contributi

Dal mese successivo al raggiungimento dell’età di riferimento, i primi 16 800 franchi annui (o i primi 1 400 franchi mensili) di reddito d’attività lucrativa ottenuto presso ogni datore di lavoro o come indipendenti non è soggetto al prelievo dei contributi. Dal 2024 è possibile rinunciare a questa franchigia se la persona interessata ha intenzione di richiedere un nuovo calcolo della rendita di vecchiaia.

generazione di transizione

Le donne nate tra il 1961 e il 1969 che andranno in pensione nei dieci anni successivi all’entrata in vigore della riforma AVS 21 sono quelle più colpite dall'aumento dell'età di riferimento. Per loro sono previste misure di compensazione introdotte per attenuare l'impatto dell'aumento dell'età di riferimento. Le donne della generazione di transizione che non percepiscono la rendita di vecchiaia anticipatamente hanno diritto a un supplemento della rendita vita natural durante. Al contrario, qualora esse optino per l’anticipazione della rendita di vecchiaia, la rendita beneficerà di tassi di riduzione ridotti. Inoltre, le donne della generazione di transizione possono continuare ad anticipare la loro rendita di vecchiaia a partire dall'età di 62 anni.

grado di copertura

Rapporto tra il patrimonio di previdenza di un istituto di previdenza e i suoi impegni di previdenza (v. anche capitale di previdenza). Se i suoi impegni sono superiori al suo patrimonio, l'istituto di previdenza si trova in una situazione di copertura insufficiente e va quindi risanato.

importo limite superiore

L'importo limite superiore, pari a 88'200 franchi (vale a dire il triplo della rendita massima annua AVS), è l'importo massimo dell'intervallo di reddito del regime obbligatorio della previdenza professionale.

indice del tasso di sostituzione

Serve a valutare l'andamento globale del tasso di sostituzione dell'AVS e corrisponde al rapporto tra la rendita minima AVS e l'indice dei salari. Il valore 100 corrisponde al rapporto nel 1980, anno del primo adeguamento delle rendite con l'indice misto. Nel 2020 l'indice del tasso di sostituzione era di 89,1 punti.

indice misto

Indice che corrisponde alla media dell’indice dei salari e dell’indice dei prezzi. Di regola, viene applicato ogni due anni per l’adeguamento delle rendite all’evoluzione dei prezzi e dei salari. Se nel corso di un anno il rincaro supera il 4 per cento, le rendite vengono adeguate prima. Esempio: con un rincaro dell’1 per cento e un’evoluzione dei salari del 2 per cento, l’indice misto è dell’1,5 per cento. L’adeguamento delle rendite secondo l’indice misto fa sì che nella maggior parte degli anni le rendite aumentino in misura maggiore rispetto al rincaro. I beneficiari di rendite possono quindi partecipare alla crescita dei salari. È raro che il rincaro aumenti in misura maggiore rispetto ai salari e all’indice misto. Complessivamente, tra il 2000 e il 2021 l’adeguamento delle rendite secondo l’indice misto ha garantito un incremento degli importi delle rendite del 19 per cento, mentre il rincaro è ammontato soltanto all’8 per cento. Ciò significa che il potere di acquisto delle rendite AVS è aumentato.

istituto collettivo

Istituto di previdenza cui sono affiliati più datori di lavoro, che però non costituiscono una comunità solidale. L'istituto tiene una contabilità propria per ogni datore di lavoro affiliato, per il quale è previsto anche un proprio piano di finanziamento e di prestazioni. Gli istituti collettivi sono gestiti da società di assicurazione, banche o altri enti.

istituto collettore

I datori di lavoro devono affiliarsi a un istituto di previdenza. Se non lo fanno, vengono affiliati d'ufficio all'istituto collettore in modo da garantire il rispetto del regime obbligatorio della previdenza professionale. L'istituto collettore assicura inoltre i salariati e gli indipendenti che non rientrano nel campo d'applicazione del 2°pilastro obbligatorio, ma vorrebbero assicurarsi a titolo facoltativo. All'istituto collettore sono trasferite anche le prestazioni d'uscita degli assicurati che lasciano un istituto di previdenza senza comunicargli a quale istituto di previdenza o istituto di libero passaggio debba essere trasferita la loro prestazione d'uscita.

istituto comune

Istituto di previdenza cui sono affiliati più datori di lavoro, che costituiscono una comunità solidale. Gli istituti comuni sono particolarmente diffusi nel settore dell'artigianato.

istituto di libero passaggio

Le fondazioni di libero passaggio servono al mantenimento della previdenza. Quando un assicurato esce da un istituto di previdenza (caso di libero passaggio) e non entra in un nuovo istituto, la legge sul libero passaggio (LFLP) prescrive il versamento della prestazione d'uscita a un istituto di libero passaggio.

istituto di previdenza

Ogni datore di lavoro è tenuto a costituire un proprio istituto di previdenza (cassa pensioni) o ad affiliarsi a uno esistente: istituto collettivo o istituto comune. In base alle modalità di assunzione dei rischi, si distinguono tre tipi di istituti di previdenza: gli istituti di previdenza autonomi, che si assumono tutti i rischi attuariali (vecchiaia, morte e invalidità); gli istituti di previdenza parzialmente autonomi, che si assumono solo una parte dei rischi, delegando la copertura del rischio vecchiaia (e in particolare il rischio di sopravvivenza), invalidità o morte interamente oppure parzialmente a una società di assicurazione; gli istituti di previdenza con assicurazione completa, che sono riassicurati presso una società di assicurazione per tutti i rischi attuariali e legati agli investimenti.

lacuna contributiva

Chi non ha pagato ininterrottamente contributi tra il 1° gennaio successivo al compimento dei 20 anni e il 31 dicembre che precede il raggiungimento dell'età di riferimento e, durante questo periodo, non ha nemmeno diritto ad accrediti per compiti educativi o accrediti per compiti assistenziali presenta delle lacune contributive. Le lacune contributive possono essere colmate, interamente o parzialmente, con anni di gioventù e con i mesi dell’anno dell’insorgenza del rischio assicurato. In caso di anticipazione della rendita di vecchiaia, solo le lacune esistenti prima dell’anticipazione possono essere colmate con gli anni di gioventù e con i mesi anteriori all’anticipazione.

limitazione della somma delle rendite per coniugi

La somma delle due rendite individuali di una coppia di coniugi non può superare il 150 per cento della rendita massima. In caso di superamento di questo limite, le rendite individuali vengono ridotte in misura corrispondente.

liquidazione in capitale

Versamento unico delle prestazioni di un istituto di previdenza a un assicurato al posto di una rendita di vecchiaia, d'invalidità o per superstiti.

nuovo calcolo della rendita di vecchiaia

Nel caso in cui, dopo il raggiungimento dell'età di riferimento, una persona esercita ancora un’attività lucrativa, se certe condizioni sono soddisfatte essa può richiedere, una sola volta e fino all’età di 70 anni, il ricalcolo della propria rendita di vecchiaia. Il ricalcolo della rendita può permettere di colmare eventuali lacune contributive e/o aumentare il reddito medio determinante. L’eventuale miglioramento della rendita ha effetto solo a partire dal mese successivo del nuovo calcolo.

organo supremo

Gli istituti di previdenza possono impostare liberamente il loro finanziamento e le loro prestazioni nel rispetto delle disposizioni legali vigenti. L'assunzione di questi compiti, la determinazione della strategia, l'investimento del patrimonio e la sorveglianza della gestione sono di competenza dell'organo supremo. La sua composizione deve essere paritetica: i rappresentanti dei salariati devono essere almeno lo stesso numero di quelli dei datori di lavoro.

parità

Nel quadro della previdenza professionale obbligatoria, i lavoratori e i datori di lavoro designano un numero uguale di rappresentanti per l'organo supremo dell'istituto di previdenza. Questa prescrizione vale per gli istituti di previdenza attivi nell'ambito delle prestazioni minime legali. Gli istituti che invece operano esclusivamente nell'ambito sovraobbligatorio sono soggetti alle disposizioni del diritto civile in materia di fondazioni.

percento demografico

Dal 1999 un punto percentuale IVA viene impiegato per finanziare l'AVS. All’inizio, l’AVS riceveva l’83 per cento dei proventi del punto percentuale IVA, mentre la parte rimanente confluiva nelle casse federali. Dal 2020, il cosiddetto percento demografico è integralmente versato all’AVS.

periodo di contribuzione

Il periodo di contribuzione è, insieme con il reddito annuo medio determinante, l'elemento fondamentale per il calcolo della rendita di vecchiaia. Il periodo di contribuzione è completo se una persona presenta lo stesso numero di anni di contribuzione degli assicurati della sua classe di età. In questo caso, si ha diritto a una rendita completa. Attualmente, per le rendite di vecchiaia il periodo di contribuzione completo è di 44 anni per gli uomini e 43 per le donne. Dopo l’aumento progressivo a 65 anni dell’età di riferimento delle donne riforma AVS 21), anche per le donne il periodo di contribuzione completo sarà di 44 anni. Gli assicurati che presentano delle lacune contributive hanno diritto solo a una rendita parziale. Durante l’anticipazione della rendita di vecchiaia, la rendita versata sarà generalmente parziale. In caso di lacuna contributiva, si ha diritto solo a una rendita parziale. Ogni anno di contribuzione mancante comporta una riduzione della rendita di vecchiaia del 2,27 per cento.

prestazione di libero passaggio

Importo versato al momento dell'uscita di un assicurato da un istituto di previdenza (prestazione d'uscita). Tale prestazione consiste almeno nella somma dei contributi del lavoratore e dei riscatti o altri versamenti effettuati, interessi compresi. La prestazione di libero passaggio deve essere apportata nel nuovo istituto di previdenza a titolo di prestazione d'entrata (fino a concorrenza dell'importo massimo riscattabile).

primato dei contributi

Sistema in cui le prestazioni degli istituti di previdenza sono fissate in base all'avere di vecchiaia disponibile. Esse dipendono dunque dai contributi versati, dalle prestazioni di libero passaggio apportate e dai riscatti effettuati, interessi compresi. La maggior parte degli istituti di previdenza è gestita in base al primato dei contributi.

primato delle prestazioni

Sistema in cui le prestazioni sono definite in percentuale del salario assicurato. I contributi sono fissati in modo che, insieme con i relativi interessi, siano sufficienti per costituire il capitale di previdenza necessario per finanziare le prestazioni previste. Solo una minoranza esigua degli istituti di previdenza è ancora gestita in base al primato delle prestazioni. La maggioranza applica invece il primato dei contributi.

quota minima

La quota minima definisce la ripartizione tra le società di assicurazione e gli istituti di previdenza dei redditi realizzati dalle prime nell'attività relativa alla previdenza professionale obbligatoria. Secondo la legge sulla sorveglianza degli assicuratori (LSA), almeno il 90 per cento delle entrate realizzate deve essere attribuito agli istituti di previdenza. Gli assicuratori e i loro azionisti ricevono al massimo il 10 per cento dei redditi conseguiti, il che costituisce la loro remunerazione per il capitale di rischio messo a disposizione. La percentuale effettivamente destinata al collettivo di assicurati in un anno è denominata quota di distribuzione.

rapporto di dipendenza

Indicatore dell'evoluzione demografica che corrisponde al rapporto tra le persone di età superiore ai 64 anni e quelle di età compresa tra i 20 e i 64 anni.

reddito annuo medio determinante

Somma tra la media dei redditi rivalutati (sui quali sono stati versati contributi in qualità di persona esercitante un'attività lucrativa o in di persona senza attività lucrativa e ai redditi suddivisi) e la media degli accrediti per compiti educativi e degli accrediti per compiti assistenziali.

regime obbligatorio

La LPP stabilisce quali salariati devono essere affiliati a un istituto di previdenza e quali prestazioni minime quest'ultimo è tenuto a fornire. Sono assicurati obbligatoriamente i salari compresi tra la soglia d'entrata e l'importo limite superiore, ovvero tra 22`050 e 88`200 franchi. Vi sono istituti che concedono prestazioni superiori a quelle minime previste dalla LPP. In tal caso, si parla di previdenza sovraobbligatoria, o pilastro 2b. I piani di previdenza che prevedono prestazioni obbligatorie e sovraobbligatorie sono detti piani di previdenza con prestazioni integrate.

regime sovraobbligatorio

La LPP stabilisce quali salariati devono essere affiliati a un istituto di previdenza e quali prestazioni minime quest'ultimo è tenuto a fornire. Sono assicurati obbligatoriamente i salari compresi tra la soglia d'entrata e l'importo limite superiore, ovvero tra 22'050 e 88'200 franchi. Vi sono istituti che concedono prestazioni superiori a quelle minime previste dalla LPP. In tal caso, si parla di previdenza sovraobbligatoria, o pilastro 2b. I piani di previdenza che prevedono prestazioni obbligatorie e sovraobbligatorie sono detti piani di previdenza con prestazioni integrate.

rendita completa

Rendita concessa se l'avente diritto alla prestazione ha sempre adempiuto l'obbligo contributivo tra il 1° gennaio successivo al compimento dei 20 anni e l'insorgere dell'evento assicurato (vecchiaia, decesso, invalidità).

rendita massima (stato: 2024)

Importo massimo della rendita, fissato per legge in funzione del reddito annuo medio determinante e del periodo di contribuzione. La rendita massima è pari al doppio della rendita minima (1 225 franchi), ossia 2 450 franchi al mese per una persona sola e 3 675 franchi per una coppia di coniugi. La somma delle rendite individuali dei coniugi non può superare il 150 per cento della rendita massima prevista per le persone sole.

rendita parziale

Rendita concessa se l'avente diritto alla prestazione non ha interamente adempiuto l'obbligo contributivo tra il 1° gennaio successivo al compimento dei 20 anni e l'insorgere dell'evento assicurato (vecchiaia, decesso, invalidità) e, per questo motivo, presenta delle lacune contributive (scala delle rendite tra 1 e 43). Anche in caso di anticipazione della rendita di vecchiaia, la durata di contribuzione è, generalmente, incompleta e fino al raggiungimento dell’età di riferimento è versata una rendita parziale.

rendita per figli

Complemento alla rendita d’invalidità o alla rendita di vecchiaia per gli assicurati che hanno a carico figli di età inferiore a 18 anni (o fino al massimo ai 25 anni fintanto che i figli seguono una formazione). La rendita per figli corrisponde al 40 per cento della rendita d’invalidità o di vecchiaia del genitore. Se entrambi i genitori percepiscono una rendita d’invalidità o di vecchiaia, essi hanno diritto a due rendite per figli per un importo complessivo non superiore al 60 per cento della rendita di vecchiaia massima.

rendita per orfani

Rendita cui hanno diritto fino ai 18 anni (o fino al massimo ai 25 fintanto che seguono una formazione) gli orfani di padre o di madre. La rendita per orfani corrisponde al 40 per cento della rendita (ipotetica) d’invalidità o di vecchiaia della persona deceduta calcolata al momento del decesso. In caso di decesso di entrambi i genitori, sono versate due rendite per orfani, la cui somma è limitata al 60 per cento della rendita di vecchiaia massima.

rendita per vedova e per vedovo

Rendita prevista per una persona che alla morte del coniuge o del partner registrato ha figli. Le vedove senza figli vi hanno diritto se al momento del decesso del coniuge hanno più di 45 anni e sono state sposate per almeno cinque anni. La rendita vedovile corrisponde al massimo all'80 per cento della rendita di vecchiaia. A determinate condizioni vi hanno diritto anche donne e uomini divorziati. Se, contemporaneamente alla rendita vedovile, una persona ha diritto anche a una rendita di vecchiaia o d'invalidità, è versata soltanto la rendita più elevata. In ottobre 2022, la Corte europea dei diritti dell’uomo (Corte EDU) ha dichiarato che la disparità di trattamento tra vedove e vedovi era discriminatoria.

rinvio della rendita di vecchiaia

Le persone che hanno diritto a una rendita di vecchiaia possono rinviarne la riscossione di almeno un anno e di al massimo cinque anni. In caso di rinvio della rendita, l'avente diritto rinuncia a riscuotere l’integralità della rendita o una parte della stessa compresa tra il 20% e l’80%. La rendita rinviata può essere successivamente revocata a partire da un mese qualsiasi. È anche possibile combinare la percezione di una parte di rendita anticipata e una parte di rendita rinviata. Il rinvio della riscossione della rendita comporta un aumento della rendita di vecchiaia o dell'eventuale rendita per superstiti sostitutiva. Il supplemento è compreso tra il 5,2 per cento (per un rinvio di almeno un anno) e il 31,5 per cento (per un rinvio di cinque anni). Esso viene accordato anche se la somma della rendita e del supplemento supera l'importo della rendita massima.

riscatto

Gli assicurati hanno la possibilità di colmare eventuali lacune nella previdenza professionale attraverso il versamento di contributi supplementari, grazie ai quali acquisiscono il diritto a prestazioni più elevate conformemente alle disposizioni del regolamento dell'istituto di previdenza. L'importo massimo dei riscatti è stabilito dal regolamento della cassa pensioni e dipende dall'importo massimo delle prestazioni regolamentari.

riserva dei contributi del datore di lavoro

I datori di lavoro possono costituire una riserva dei contributi per gli anni a venire nel loro istituto di previdenza. I datori di lavoro contabilizzano i versamenti effettuati a questo titolo come uscite fiscalmente agevolate. La riserva dei contributi del datore di lavoro non può superare un importo pari a tre-cinque volte quello dei contributi dovuti annualmente dal datore di lavoro in base al regolamento della cassa pensioni.

riserva di fluttuazione di valore

Riserva che ogni istituto di previdenza che investe autonomamente il proprio patrimonio deve costituire per compensare eventuali fluttuazioni sul mercato finanziario. A seconda della strategia d'investimento adottata, la riserva di fluttuazione di valore varia tra il 10 e il 20 per cento del patrimonio di previdenza.

riserve tecniche

Riserve che gli istituti di previdenza devono costituire per premunirsi contro i rischi attuariali che si assumono. Le riserve principali sono quelle per l'aumento della speranza di vita, per le perdite da pensionamento e per i rischi morte e invalidità.

risultato di ripartizione

Differenza tra le entrate e le uscite dell'assicurazione, esclusi i redditi da capitale.

salario coordinato

Parte del salario annuo assicurata obbligatoriamente al raggiungimento della soglia d'entrata. Corrisponde alla differenza tra il salario determinante e la deduzione di coordinamento, ma almeno a 3`675 franchi.

salario di poco conto

Limite di reddito di una persona esercitante un’attività salariata al di sotto del quale non vengono riscossi contributi AVS/AI/IPG, salvo se la persona interessata lo richiede esplicitamente. Se si raggiunge questo limite, i contributi AVS/AI/IPG sono prelevati sull’intero reddito conseguito. Esistono tuttavia categorie di persone per le quali i contributi vanno versati in tutti i casi.

sistema dei tre pilastri

In Svizzera, la previdenza per la vecchiaia, i superstiti e l'invalidità si basa su tre pilastri: la previdenza statale, la previdenza professionale e la previdenza privata. Questo modello consente di adeguarla in modo ottimale alle esigenze dei vari gruppi della popolazione e di ripartire al meglio i rischi di finanziamento. I tre pilastri hanno compiti diversi e sono anche disciplinati in modo differente. L'elemento centrale di questo sistema è la previdenza per la vecchiaia.

sistema di capitalizzazione

Metodo di finanziamento delle assicurazioni e degli istituti di previdenza. Esso prevede la costituzione, secondo un piano di previdenza, di un avere di vecchiaia con il quale finanziare le prestazioni assicurative dovute. Nel sistema di capitalizzazione, le prestazioni di vecchiaia sono dunque prefinanziate. I capitali vengono investiti sui mercati finanziari. In parole povere, l'istituto di previdenza funziona come una cassa di risparmio: ognuno risparmia per sé. Una cassa pensioni che applica questo metodo accredita tutti i contributi versati da un assicurato fino alla sua uscita e tutti i relativi interessi, analogamente a una banca, su una sorta di conto di risparmio. Il sistema opposto a quello di capitalizzazione è il sistema di ripartizione, nel quale i fondi versati da un assicurato vengono costantemente impiegati per finanziare le prestazioni di altri.

sistema di ripartizione

L'AVS è finanziata secondo il cosiddetto principio di ripartizione: gli impegni correnti sono finanziati con le entrate correnti.

soglia d'entrata

Per poter essere assicurata obbligatoriamente secondo la LPP, una persona deve conseguire presso un unico datore di lavoro un salario annuo minimo di 22`050 franchi. Questo salario minimo è denominato soglia d'entrata. Le persone che non raggiungono il salario summenzionato non sono assicurate obbligatoriamente nel 2°pilastro, mentre quelle che lo raggiungono svolgendo attività presso più datori di lavoro possono assicurarsi facoltativamente (di regola presso l'istituto collettore).

Somma dei salari

Totale dei salari soggetti a contribuzione pagati da un datore di lavoro a tutti i suoi dipendenti in un anno civile.

splitting (ripartizione dei redditi)

Per il calcolo delle rendite spettanti ai coniugi si sommano i redditi conseguiti da entrambi i coniugi negli anni civili di matrimonio in cui entrambi erano assicurati all’AVS e li si attribuiscono per metà a ciascuno. Questa ripartizione si applica simultaneamente anche agli accrediti per compiti educativi e agli accrediti per compiti assistenziali. Si procede alla ripartizione dei redditi nel momento in cui entrambi i coniugi hanno diritto a una rendita o un coniuge superstite ha diritto a una rendita d’invalidità o di vecchiaia. Si procede allo splitting dei redditi quando un matrimonio è sciolto in seguito a divorzio.

supplemento di rendita

Se scelgono di non anticipare la loro rendita di vecchiaia, le donne più toccate dall’aumento dell’età di riferimento (generazione di transizione) hanno diritto a un supplemento di rendita vita natural durante. L’importo del supplemento dipende dall’anno di nascita e dal reddito annuo medio determinante.

supplemento di vedovanza

Supplemento del 20 per cento sulla rendita d’invalidità o di vecchiaia di cui è beneficiaria a una persona vedova. La somma della rendita e del supplemento non può tuttavia superare l'importo della rendita massima.

Swiss GAAP RPC 26

Standard per la presentazione dei conti obbligatorio per la contabilità degli istituti di previdenza.

tasso d'interesse tecnico

Tasso d'interesse applicato per scontare le prestazioni future (e i contributi nel sistema del primato delle prestazioni). Più il tasso d'interesse è basso, più il capitale di previdenza di un istituto di previdenza deve essere elevato. Il tasso d'interesse tecnico, che va distinto dal tasso d'interesse applicato per remunerare gli averi di vecchiaia, deve essere determinato in modo da poter essere finanziato con il reddito del patrimonio.

tasso di contribuzione

Percentuale del reddito di un’attività salariata o indipendente dedotta per finanziare le prestazioni versate nel medesimo periodo ai beneficiari di prestazioni. Nel caso dei lavoratori indipendenti il cui reddito non raggiunge un determinato importo si applica una tavola scalare dei contributi. I salariati e i loro datori di lavoro pagano i contributi su base paritetica, ovvero metà ciascuno.

tasso minimo d'interesse

Tasso d'interesse minimo che deve essere applicato all'avere di vecchiaia LPP. Esso è fissato dal Consiglio federale tenendo conto dell'andamento del rendimento di vari tipi di investimenti (obbligazioni della Confederazione, altre obbligazioni, azioni e immobili). Per il 2023 il tasso d'interesse minimo è dell'1 per cento. La remunerazione degli averi di vecchiaia che si situano al di fuori del regime obbligatorio e rientrano dunque nella previdenza professionale sovraobbligatoria non è fissata dal Consiglio federale bensì dall'organo supremo dell'istituto di previdenza.

tavola scalare dei contributi

Tassi di contribuzione AVS/AI/IPG applicabili ai redditi dei lavoratori indipendenti che non raggiungono un determinato importo minimo fissato per legge. Il tasso applicabile varia in funzione del reddito soggetto ai contributi: più il reddito è basso, più il tasso sarà basso.

Ultima modifica 09.01.2020

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